L’Ufficio Regionale per l’Africa dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, ha pubblicato uno studio in cui analizza l’impatto del Covid-19 sulle persone anziane nella Regione africana.

Gli scopi del report sono stati molteplici: raccogliere dati sanitari, sociali ed economici relativi alle persone più anziane colpite da Covid-19, condurre un’analisi critica sulle misure utilizzate per la mitigazione del virus, documentare prassi ed esperienze positive che possono essere condivise con altri paesi e proporre delle azioni prioritarie per il Decennio delle Nazioni Unite 2021-2030 per l’invecchiamento in buona salute nei Paesi africani.

Proponiamo una panoramica dei risultati del report e le azioni principali che i Governi africani dovrebbero applicare per le più adeguate misure in favore dell’invecchiamento.

Il contesto

La pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto molto significativo sulle persone anziane sia a livello globale che nella regione africana.

Sebbene, nel complesso, la popolazione in Africa è più giovane rispetto a molte altre regioni del mondo, gli anziani sono circa 62 milioni e il tasso di invecchiamento sta aumentando rapidamente, tanto che, il loro numero, nei prossimi tre decenni dovrebbe triplicare.

Così come è accaduto in molti altri Paesi, anche in Africa le pesanti complicazioni causate dal Covid-19, in grado di provocare malattie molto gravi o di essere mortale, sono aumentate tra le persone che si sono infettate ed erano già affette da altre patologie, in particolare per quel che riguarda le malattie non trasmissibili (le NCD).

Con l’aumentare dell’età poi i tassi di mortalità aumentano considerevolmente a causa delle ridotte difese immunitarie.
Le persone con più di 60 anni rappresentano una quota assai cospicua delle vite perse durante la pandemia globale, inoltre,
– in Africa – dove le risorse sono più limitate, i rischi causati dal Covid-19 aumentano per la difficoltà di accedere alla cure intensive, tanto che le cifre sono molto eloquenti: il tasso di mortalità dei casi da Covid-19 e il tasso di mortalità in eccesso
è stato significativamente più alto tra le persone anziane.

Metodologia e ricerca

La relazione proposta dall’Ufficio Africano dell’Oms ha voluto rispondere a diversi questi:

  • Quale è stato l’impatto del Covid 19 sulle persone più anziane nella Regione africana sia dalla prospettiva sanitaria che da quella socio-economica?
  • Quali sforzi dovrebbero compiere gli Stati africani per mitigare gli effetti negativi delle pandemie sulle persone più anziane?
  • Quali buone prassi e quali insegnamenti si possono trarre dalle diverse esperienze nei vari Paesi specificatamente in favore della popolazione più vecchia?
  • Quali azioni dovrebbero essere prese e messe in prima fila per sostenere la salute dei più anziani in previsione del Decennio dell’Invecchiamento Sano 2021-2030 proposto dall’OMS?

Metodologia

Lo studio è stato effettuato principalmente attraverso la diretta consultazione di tutte le parti coinvolte e attraverso l’analisi, la revisione e la sintesi dei dati già in possesso.
Sono stati consultati i dati, i risultati della analisi, gli archivi ufficiali e la letteratura scientifica e grigia, disponibili presso i database dell’ufficio globale dell’OMS.

Panoramica dei risultati

Mancata pianificazione

Le popolazioni dei Paesi della regione africana stanno invecchiando rapidamente e gli oneri delle malattie non trasmissibili stanno crescendo.
Per questo processo di transizione demografica ed epidemiologica non è ancora stata fatta un’adeguata pianificazione sotto la prospettiva sanitaria e di possibili nuovi sviluppi.

A livello globale, la regione africana resta in ritardo per quel che riguarda i sistemi di ricovero e le strutture predisposte per sostenere un invecchiamento sano.

Molti Paesi, durante la pandemia, si sono dimostrati impreparati nel rispondere direttamente agli specifici bisogni degli anziani.
L’enorme impatto economico della pandemia da Covid-19 sul continente africano è probabile che causi un rallentamento nello sviluppo e nell’attuazione di politiche a sostegno dell’invecchiamento sano.

Preparazione al covid in Africa.

La crisi causata dalla pandemia, in alcuni contesti, ha già portato ad un disinvestimento nell’assistenza agli anziani, con conseguenze negative sulla loro salute, benessere e assistenza, già proiettabili a lungo termine.

La difficile indipendenza degli anziani

Gli anziani sono vulnerabili alla povertà. Il loro impiego nel mercato del lavoro informale, in Africa, resta  elevato, a causa della debole offerta sociale e alla scarsa copertura contributiva nella maggior parte della regione (22%).
L’incapacità degli anziani di avere una fonte di reddito adeguata durante la pandemia ha fatto aumentare la necessità di dipendere da persone più giovani per garantirsi una sicurezza finanziaria.

La necessità di prolungare il distanziamento fisico ha causato anche un aumento dei tassi di povertà e di insicurezza alimentare per tutti gli anziani che hanno più difficoltà ad accedere alla sfera sociale.

Anziani più isolati a causa della bassa istruzione

Il livello di istruzione e di competenze tecnologiche sono state una barriera per le persone più anziane per l’accesso ad informazioni sul Covid-19, nonché ai servizi e alle forme di interazione sociale consentite dall’online.
Il risultato è che le persone più anziane e meno preparate tecnologicamente sono rimaste sempre più isolate e in difficoltà nell’accedere a risorse e servizi.

Terapia intensiva carente: un problema

I sistemi sanitari nella maggior parte dei Paesi erano scarsamente preparati per fronteggiare la diffusione del virus: la mancanza di risorse per la terapia intensiva è stata una grave lacuna per le persone anziane, che hanno maggiori probabilità di necessitarne.

I tassi di mortalità dei casi e i tassi di mortalità in eccesso sono stati elevati tra gli anziani e, data la bassa frequenza dei test e la scarsa qualità dei dati su di loro, l’impatto, in molti Paesi, è stato probabilmente sottovalutato.

Il pericolo dell’interruzione delle cure

I periodi di interruzione all’accesso dei servizi sanitari e in particolare alle cure primarie, risultato dei timori da parte dei più vecchi di rivolgersi alle strutture sanitarie per paura di contrarre il virus, hanno avuto implicazioni per la gestione delle malattie croniche e conseguenze a lungo termine a causa degli sforzi necessari per sostenere le capacità intrinseche e funzionali delle persone che invecchiano.

La necessità di pianificazione

Il Covid-19 ha evidenziato la necessità di una pianificazione precoce e di una comunicazione pronta e adeguata per la gestione alternativa di comorbidità nei pazienti più anziani per qualsiasi futura pandemia.

Queste azioni preventive possono evitare l’esacerbazione correlata di malattie croniche o l’aumento di problematiche come la fibrillazione atriale e l’insufficienza cardiaca dovute al fallimento delle cure.

La pandemia: problemi a tutti i livelli

Le strutture che offrono cura a lungo termine per gli anziani sono state fortemente colpite dalla diffusione del Covid-19, sia a livello di comunità che in quello dell’assistenza residenziale, con implicazioni negative per la salute di entrambe le parti coinvolte: gli anziani e chi ha offerto loro l’assistenza (sia a livello formale che famigliare).

Gli anziani e il covid in Africa.

La percezione degli anziani

Nella regione africana l’età sociale degli anziani è aumentata così come spesso sono stati violati i loro diritti essenziali nel periodo della pandemia: ciò ha provocato implicazioni a lungo termine per come le persone anziane vengono percepite e sul loro inserimento nella vita sociale, economica e nel programma degli sforzi previsti dai Governi africani per ‘ricostruire meglio’ dopo il Covid-19.

Bassa considerazione per gli anziani

C’è stata una scarsa inclusione degli anziani nella pianificazione e attuazione della risposta al Covid-19 a livello nazionali, sia in termini di consultazione delle parti interessate che di un minore coinvolgimento a livello sanitario della volontà di spendersi per le loro cure.

Un’eccezione sono gli sforzi messi in campo per vaccinare la popolazione più vecchia, che è stata oggetto di programmi specifici e dedicati.
Purtroppo, il programma di vaccinazione però, rispetto a quello attuato in altre zone del mondo, è rimasto indietro, a causa delle difficoltà economiche e logistiche e a causa delle esitazioni che spesso accompagnano la vaccinazione: questi fattori hanno fatto sì che gran parte della popolazione anziana africana non sia vaccinata.

Le differenze tra chi era più o meno preparato

Nei Paesi africani in cui è già in atto un funzionate sistema pensionistico e in quelli in cui erano già applicate politiche di protezione sociale per gli anziani, l’impatto della pandemia è stato minore rispetto a quelli meno attrezzati in tal senso.
Nei Paesi meno preparati è stato fatto un notevole sforzo economico per raggiungere e supportare gli anziani, con pacchi alimentari, invio di denaro o per fornire altri tipi di aiuti di varia natura.

Le risposte migliori dei contesti più organizzati

I Paesi in cui esistono Organizzazioni per il supporto degli anziani o altro tipo di reti comunitarie, sono stati molto più in grado di aiutare e raggiungere gli anziani, sia a livello comunicativo che a livello pratico, fornendo servizi di assistenza a lungo termine.
Purtroppo però, la durata della pandemia ha minato la solidità di queste strutture.

La mancanza di dati

La pandemia ha messo in luce gravi lacune su dati e statistiche in possesso sugli anziani.
Per questo da una parte in alcuni casi è stato più difficile annettere gli anziani nei programmi di cura, dall’altro, nei Paesi in cui la raccolta dei dati è eseguita in maniera efficace, è stato più facile affrontare le sfide che la diffusione del virus ha comportato.

Azioni prioritarie

Il report propone delle azioni che dovrebbero essere messe in pratica subito da tutti gli Stati membri della Regione africana con il sostegno di partner regionali e internazionali a favore dello sviluppo.

Cure oms per anziani.

1. È necessario accelerare l’attuazione delle politiche a sostegno dell’invecchiamento del Decennio dell’Invecchiamento in Salute 2021-2030.

I Governi della Regione africana sono firmatari di piani e politiche a sostegno dell’invecchiamento, ma l’adozione di tali linee guida e la loro trasformazione in legge è stata lenta.
I Governi dovrebbero ratificare tali politiche senza esitazioni: l’emergenza causata dalla pandemia Covid-19 ha dimostrato che dove esistevano già programmi di prevenzione per gli anziani e piani di coordinamento per le emergenze, le situazioni critiche sono meglio gestibili, così come con la crescita di questi meccanismi la gestione della pandemia è stata più efficiente.

Anche in previsione futura e di possibili altre pandemie, la crescita di sistemi di prevenzione adeguata avrà una rilevanza sicuramente positiva per i servizi offerti agli anziani.

2. È necesssario rafforzare i sistemi, i servizi sanitari e le infrastrutture per gli anziani a tutti i livelli di cura, da quello primario sino a quello offerto in comunità. Una comunità ben organizzata e più sviluppata facilita la diffusione delle informazioni al suo interno verso tutti i componenti e migliora i servizi di assistenza primaria per tutte le persone coinvolte.

Passaggi cruciali per questo scopo sono:

  • Rafforzare la copertura sanitaria universale per sostenere la salute e la produttività della popolazione consentendo l’accesso ai servizi in favore della salute, di prevenzione, diagnostica, trattamento, riabilitazione e alla cure palliative.
  • Fare un’adeguata formazione agli operatori sanitari, per migliorare la qualità dei servizi per gli anziani; in tal senso i percorsi educativi in campo sanitario dovrebbero includere metodi pratici di cure a contatto con gli anziani.
  • Promuovere e sostenere la ricerca sull’invecchiamento con la raccolta di dati nel corso di tutta la durata della vita cercando di evitare la loro perdita e disgregazione.
    La qualità dei dati è un elemento essenziale per una migliore pianificazione e per lo crescita dei servizi in favore degli anziani. Si tratta di un fattore chiave sia nel campo sanitario e che per quello sociale: ciò permette lo sviluppo di nuovi approcci innovativi in realtà che sono fortemente legate al loro territorio.
  • Sviluppare sistemi e servizi di assistenza a lungo termine, fare formazione e dare sostegno alle famiglie che prestano assistenza agli anziani sono fattori fondamentali per promuovere i diritti umani e ridurre gli abusi verso le persone più vecchie.
     Il numero delle persone anziane è in aumento rapido nella regione: fattori migratori, così come le epidemie e le pandemie stanno cambiando la struttura delle famiglie e il tipo di supporto su cui possono contare.
  • È necessario implementare il Modello di assistenza integrata proposto dall’OMS per gli anziani per fornire loro assistenza primaria.

3. È importante rafforzare e supportare le comunità le associazioni e le reti sociali che operano in favore degli anziani, che possono sostenerne i diritti e i bisogni, sostenere la disposizione di cure e servizi sociali a lungo termine e fungere da collegamento diretto tra i Governi e le persone più vecchie.

4. Dotarsi di ambienti adatti agli anziani che promuovano l’accesso all’assistenza sanitaria e la partecipazione degli anziani nella vita di comunità è un passo fondamentale per il miglioramento delle cure.
Gli Stati membri della Regione africana devono creare ambienti salubri e inclusivi per le persone più avanti con l’età affinchè possano avere relazioni intra-generazionali e partecipare alla vita sociale. Ciò è, ed è valso, per la pandemia da Covid-19 o in previsione di pandemie future: riuscire a mitigare gli effetti negativi dell’isolamento sociale può migliorare la salute mentale delle persone e prevenire difficoltà fisiche.

5. Bisogna sviluppare meccanismi di protezione sociale a supporto degli anziani e della popolazione più vulnerabile.
Lo scoppio della pandemia del Covid 19 ha indicato come risposta chiara per le persone più anziane la necessità di poter disporre di pensioni con cui stare con altre persone, essere facilitati in alcuni operazioni tecniche, come i trasferimenti di denaro, o l’aumento di servizi di assistenza dedicati offerti da volontari e operatori della salute.

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