Il Burundi, per numerosi fattori, è un paese ad alto rischio di diffusione della pandemia da coronavirus, tuttavia, nonostante l’alta densità demografica, la povertà diffusa, la mancanza di igiene, l’inadeguatezza del sistema sanitario e il basso livello di istruzione della popolazione, la percentuale dei casi positivi per Covid-19 risulta molto bassa.

Si tratta di un dato inaspettato per molti versi ma in realtà in sintonia con la situazione rilevata in tutta l’Africa sub sahariana.
Per quel che riguarda il Burundi, le possibili cause sono oggetto di ampia discussione. Tra le diverse ipotesi formulate, più o meno veritiere, una cosa è certa: sicuramente i casi positivi sono sottostimati.

I fattori sono molteplici: difficoltà tecniche nella diagnosi, difficoltà nell’archiviazione dei dati, il fatto che la parte più povera della popolazione non ricorra alle cure e una generale mancanza di cultura della prevenzione. Un altro fattore potrebbe essere la bassa età media della popolazione pari a 17 anni e in via del tutto ipotetica una possibile immunità genetica al Sar Cov-2.

Ci sono anche altri elementi che concorrono a inquadrare meglio lo stato attuale della situazione nel paese.
Le malattie respiratorie sono tra le principali cause di ricovero e di morte negli ospedali e, considerate le difficoltà diagnostiche, anche questo fattore potrebbe portare ad una sottostima dei casi positivi. Non va quindi esclusa la possibilità che la percentuale di contagi sia sottovalutata perché molti casi non verrebbero riconosciuti o perché paucisintomatici.

Un’altra ipotesi formulata per spiegare la bassa diffusione del coronavirus riguarda la condizione climatica.
Si ritiene, ma deve essere ancora dimostrato, che un clima caldo potrebbe contrastare l’espandersi dell’epidemia, ma, per quel che riguarda Ngozi, non è questo il caso, trovandosi ad un’altitudine di 1800 m e considerando che attualmente siamo nella stagione delle piogge.

Per certo, se l’epidemia dovesse diffondersi maggiormente, non sarebbe facile da nascondere e lo potremmo constatare anche dal nostro osservatorio presso l’ospedale di Ngozi dove non abbiamo osservato casi di Covid-19 e nemmeno avuto l’impressione di una situazione di emergenza.

Numero ufficiale di casi di Covid 19 in Burundi:

Contagiati: 42 – Casi attivi: 21 – Morti: 1 – Guariti: 20
Pazienti in età pediatrica: 0

Numero casi di COVID 19 rilevati presso l’Ospedale di Ngozi:

ufficialmente nessuno. Ci sono stati alcuni casi sospetti, ma non è stato fatto nessun tampone di conferma.

Misure preventive applicate presso l’ospedale di Ngozi per contrastare l’infezione da Covid 19:

  • I visitatori vengono contingentati,
  • Lavaggio obbligatorio delle mani all’ingresso dell’ospedale e di ogni servizio
  • E’ stato previsto un reparto COVID
  • Uso obbligatorio delle mascherine per il personale

Interventi previsti dalla nostra associazione:

Amahoro ha partecipato al bando indetto dalla Conferenza Episcopale italiana per la prevenzione del Covid-19 in Africa e nei paesi più poveri. La Conferenza Episcopale ha approvato e finanziato il nostro progetto che prevede di dotare l’ospedale di Ngozi di apparecchiatura per la ossigenoterapia (saturimetri, concentratori di ossigeno, apparecchi per aerosol e la somministrazione di ossigeno), presidi di prevenzione per il personale (mascherine, camici, soprascarpe ecc.) , materiale per la sanificazione dell’ambiente e la produzione sul posto della soluzione idroalcolica per la disinfezione delle mani secondo la metodica suggerita dall’OMS.

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