L’Africa è un continente vasto e variegato, ricco di contrasti e dalle mille sfumature.
Comunemente vissuta come regione povera e arretrata, l’Africa è un’area complessa e piena di differenza tra uno Stato e l’altro.

La rivista Business Insider Africa, basandosi sugli ultimi Indici di Sviluppo Umano stilati dalle Nazioni Unite HDI (ISU), ha stilato la lista dei 10 Paesi africani più ricchi e dei 10 più poveri nel 2022.

Le caratteristiche dei Paesi sviluppati

Un Paese, per essere considerato come ‘sviluppato’, deve raggiungere specifici standard e possedere delle necessarie e imprescindibili caratteristiche.

In prima fila tra questi requisiti ci sono: la disponibilità di buone ed efficienti strutture, come strade e infrastrutture ben conservate, ospedali moderni, utilizzabilità e stabilità energetica, scuole ben mantenute o un’efficiente rete per le telecomunicazioni.

Oltre a questi, ci sono molti altri fattori che devono essere considerati per valutare il livello di sviluppo di un Paese: la stabilità e l’efficienza del Governo, la disponibilità di posti di lavoro di buon livello, la facilità di accesso ai servizi sanitari e sociali, la libertà personale e di espressione, un sistema formativo funzionante e organizzato… e si potrebbe continuare.

Gli indici HDI delle Nazioni Unite

Nel corso degli ultimi anni gli Indici di Sviluppo Umano delle Nazioni Unite, HDI, in italiano ISU, sono divenuti lo strumento comunemente più usato e universalmente più riconosciuto per misurare lo stato di sviluppo dei vari Paesi.

È importante ricordare però, come secondo il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite,  “gli indici HDI (ISU) sono stati creati per sottolineare come le persone e le loro capacità dovrebbero essere l’ultimo criterio per valutare lo sviluppo di un Paese, non solo la crescita economica.”

Come usare gli indici HDI – ISU

Secondo quanto riporta la World Population Review, ad ogni indicatore viene dato un punteggio, che ha un valore compreso tra 0,00 e 1,00.

Ricchezza e povertà in Africa.

Nella valutazione complessiva del livello di sviluppo di un Paese si ottiene questa classificazione:

  • Paesi con basso tasso di sviluppo umano, con gli indicatori tra lo 0 e lo 0,55
  • Paesi a medio sviluppo umano, con gli indicatori tra lo 0,55 e lo 0,70
  • Paesi con un alto rapporto di sviluppo umano, con gli indicatori tra lo 0,70 e lo 0,80
  • Paesi con rapporti di sviluppo elevato con gli indicatori tra lo 0,80 e 1,0.

I Paesi africani più ricchi

Sulla base dell’ultimo Indice di Sviluppo Umano stilato nel dicembre 2020, questo è l’elenco dei  primi 10 Paesi africani più sviluppati.

I Paesi africani – da notare –  nel complesso hanno posizione basse, rispetto alla media globale. Per esempio, Mauritius, classificato come il Paese più in via di sviluppo in Africa, risulta il 66esiemo tra i 189 Paesi nel mondo.

Questa è l’elenco:

  1. Mauritius. Con un indice ISU di 0.804
  2. Seychelles. Indice ISU di 0,796
  3. Algeria. Indice ISU di 0,748
  4. Tunisia. Indice ISU di 0,740
  5. Botswana. Indice ISU di 0,735
  6. Libia. Indice ISU di 0,724
  7. Sud Africa. Indice ISU di 0,709
  8. Egitto. Indice ISU di 0,707
  9. Gabon. Indice ISU di 0,703
  10. Marocco. Indice ISU di 0,686

I Paesi più poveri dell’Africa

Sempre secondo la testata online World Population Review, l’Africa è il continente più povero al mondo. Ancora più sconcertante è constatare che, purtroppo, la maggior parte dei Paesi più poveri in Africa è concentrata principalmente in un’unica grande zona, quella sub-sahariana.

La povertà è una condizione di cui tutti abbiamo paura è che tutti cerchiamo di evitare. Sfortunatamente alcune persone nascono in contesti in cui le probabilità giocano contro di loro ed è molto difficile sfuggire a condizioni di vita svantaggiose e sfortunate rispetto alla media mondiale: per milioni di africani i presupposti di vita alla nascita sono questi.

I Paesi più poveri dell’Africa hanno in comune alcune caratteristiche.

Geografiche: si trovano nell’area sub-sahariana, prevalentemente nella zona sud del continente o nella zona est, nel Corno d’Africa e verso l’oceano Indiano.
Storiche: sono stati vittima di disastri sia naturali che causati dall’uomo.
Sociali: si tratta di Paesi in cui la povertà è molto diffusa e in cui molte persone spesso vivono con meno di un dollaro al giorno.

I Paesi più poveri in Africa.

I 10 Paesi più Poveri in Africa

La rivista Business Insider Africa, per classificare la povertà di un Paese si è basata su due metriche.

Il GDP – Gross Domestic Product (per il dollaro), ovvero il PILProdotto Interno Lordo – che misura il valore totale di beni e servizi di una Nazione diviso per il numero di persone che ci vivono
Lo GNI – Gross National Income, ovvero il RNLReddito Nazionale Lordo – che va ad un livello successivo e misura ogni possibile reddito proveniente dall’estero che un Paese ha ricevuto durante uno specifico intervallo di tempo.

Sulla base di questi indici è possibile stilare l’elenco dei Paesi più poveri in Africa.
E’ doveroso sottolineare come la questione viene posta in termini informativi e con l’intento che possa essere fonte di discussione per porre di più l’attenzione verso chi è meno fortunato, cercando anche di trovare soluzioni che possano durare nel tempo.

  1. Burundi. Secondo le informazioni raccolte dalla rivista, al momento, il Paese più povero non solo dell’Africa, ma anche al mondo, è proprio il nostro Burundi, con un GDP pro capite di 771 $ e uno GNI pro capite di 270 $.
  2. Somalia. Situata a est del continente, nel Corno d’Africa, la Somalia ha un GDP pro capite di 875 $ e uno GNI di 310 $. La Somalia deve combattere contro diversi nemici: la mancanza di un’autorità centrale forte, conflitti interni che la tormentano da anni e importanti sfide economiche.
  3. Repubblica Centro Africana. Geograficamente nel centro dell’Africa e ricca di risorse naturali, ha un GDP pro capite di 980 $ e uno GNI di 550 $.  Si tratta di un Paese che è stato afflitto per anni da una prolungata guerra.
  4. Repubblica Democratica del Congo. Questo Paese, come la Repubblica Centro Africana, gode di una incredibile disponibilità di risorse naturali che potenzialmente potrebbero renderlo uno dei più ricchi. Al momento però è uno dei più poveri dell’Africa e del mondo con un GDP pro capite di 1131 $ e uno GNI pro capite di 550 $.
  5. Niger. Questo Paese dell’Africa occidentale, senza sbocco sul mare, ha un GDP pro capite di 1263 $ e uno GNI pro capite di 530 $. Tra i vari problemi che colpiscono il Niger ci sono quelli naturali, come la siccità e, dal punto di vista socio-economico, una forte instabilità politica.
  6. Mozambico. Situato nell’Africa meridionale e dotato di accesso al mare, il Mozambico deve affrontare diversi nemici; da ricordare certamente la recente insurrezione, che, a livello sociale, è stato il problema più grave che ha colpito il Paese.
    Ha un GDP pro capite di 1428 $ e uno GNI pro capite di 530 $.
  7. Liberia. La Liberia è uno dei Paesi più poveri dell’Africa occidentale. Nonostante sia la Repubblica costituitasi per prima in Africa – anno dopo anno – conflitti interni e la mancanza di una leadership salda la hanno resa uno dei Paesi con la più povera economia al mondo. Il suo GDP pro capite è di 1428 $ e il suo GNI pro capite è di 530 $.
  8. Malawi. Come molti dei Paesi più poveri di questa lista, non ha uno sbocco al mare. Ha un GDP pro capite di 1569 $ e uno GNI pro capite di 580$.
  9. Madagascar. Si tratta dell’unico Paese di questo elenco situato su di un’isola. Circondato dalle acque dell’oceano Indiano offre panorami bellissimi ed è anche uno dei luoghi più vari sulla terra dal punto di vista ecologico. E’ anche considerevolmente povero però, con un GDP pro capite di 1593 $ e uno GNI pro capite di 480$.
  10. Chad. Un altro Paese senza sbocco al mare, con un GDP pro capite di 1603 $ e uno GNI pro capite di 660 $. Il problema più grave del Chad è l’avanzante desertificazione, senza dimenticare l’instabilità politica.

Quali sono le azioni prioritarie per combattere la povertà in questi Paesi?

Nei Paesi più poveri dell’Africa è riscontrabile un comune trend nella loro storia più recente: anni di conflitti, instabilità politica, corruzione e cattiva gestione delle risorse naturali.

Si tratta di problemi causati dall’uomo stesso, che potrebbero essere risolti attraverso un comune cambiamento culturale.
Per dare ai Paesi più poveri una possibilità di vivere in condizioni migliori, la prima cosa da fare sarebbe di risolvere questi problemi e quelle criticità di cui essi stessi sono responsabili.

Per quel che riguarda la questione dei disastri naturali – in primo luogo la siccità – la loro gestione risulterebbe più facile se prima fossero risolti i problemi a livello organizzativo.
Altri Paesi del mondo con territori molto desertici, per esempio, hanno potuto trasformare i propri terreni in aree agricole sempre verdi perché dotati alla base di sistemi politici funzionanti.

fonti
Business Insider Africa

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