All’interno delle XVII Settimana di Azione contro il razzismo (22-27 marzo), evento tradizionalmente organizzato da UNAR, l’ufficio dello stato Italiano deputato a garantire i diritti alla parità di trattamento e alla eliminazione di ogni sorta di discriminazioni basate sull’origine etnica, ha visto la nascita un progetto di cui abbiamo il piacere di parlare.

Si tratta di CHAMPSChampions of Human rights And community Model countering afro-Phobia and Stereotypes.
Il progetto è nato con l’obiettivo di imparare a esaminare e a de-costruire i comportamenti, gli atteggiamenti e le espressioni discriminatorie usate nei confronti delle persone di origine o provenienza africana.

Fondamentale nel piano d’azione sarà il ruolo partecipe delle associazioni di afro-discendenti. Nell’analisi verrà posto un focus sul cercare di capire e portare alla luce i perchè della nascita di questi comportamenti e sull’essere consapevoli delle dinamiche che generano questo tipo di atteggiamenti discriminatori che sfortunatamente sembrano talvolta diffondersi tra la totale ignoranza.

Il progetto è sostenuto dall’Unione Europea e vede la collaborazione di Amref Health Africa Onlus-Italia, Arising Africans, Associazione Carta di Roma, CSVnet, CSV Marche, Divercity APS, Le Réseau, Osservatorio di Pavia e Razzismo Brutta Storia.

La nuova edizione del convegno di UNAR è stata inaugurata il 21 marzo in occasione della giornata Internazionale per la lotta alla discriminazione razziale e ha visto l’Unione Europea come protagonista con l’invio di un messaggio in cui ribadisce il suo fermo impegno per la lotta al razzismo alle discriminazioni e ad ogni forma di intolleranza.

Le persone di origine africana che vivono all’interno dell’Unione Europea sono circa 15 milioni: costituiscono una del principali minoranze del continente e sono uno dei gruppi più cospicui a subire atti di discriminazione.

Come tristemente testimoniato dal rapporto Being Black in the Ue (fra/Eu 2018) il 39% delle persone di origine africana residente in Europa ha sperimentato discriminazioni, ha convissuto con i massimi livelli di esclusione socio-economica e ha sofferto degli stereotipi negativi e di atti violenti.

Il rapporto evidenzia anche come in Italia la discriminazione è particolarmente visibile: nel nostro Paese spesso si riportano rappresentazioni negative degli afro-discendenti tanto nei media, quanto nei curriculum scolastici o nei materiali didattici. 

Nel progetto CHAMPS tre sono i punti fondamentali individuati per provare a disgregare le discriminazioni ed eliminare i discorsi d’odio: migliorare le narrazioni attraverso il supporto di dati e analisi, consolidare i partenariati e aumentare la loro capacità di intervento.

Grazie a CHAMPS le organizzazioni che supportano gli afro-discendenti verranno formate e appoggiate per assumere un ruolo in prima linea come promotori di un modo di pensare più consapevole riguardo gli atteggiamenti e linguaggi a carattere discriminatorio usati nei confronti delle popolazioni di origine africana.

L’intento è creare dei nuovi portavoce che sostengano l’integrazione e pongano una nuova attenzione verso gli atteggiamenti afro-fobici che si sono innestati nella nostra società con la capacità di saper reagire e proporre una visione più consapevole sul fenomeno.

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