L’emergenza Covid 19, sebbene in ritardo rispetto all’Europa, sta raggiungendo l’Africa. Ufficialmente in Burundi i casi sono 191 con un solo deceduto. La realtà e’ verosimilmente diversa. Questa situazione ha avuto delle ricadute anche sulle nostre attività a Ngozi, impedendoci di proseguire nell’attuazione dei progetti programmati nei tempi previsti.

Le attività sono rallentate soprattutto per l’impossibilità di poter inviare personale sul posto. Tuttavia la parte del progetto Kangaroo Mather Care (KMC) – già avviata nell’ambito del finanziamento della Chiesa Valdese – sta proseguendo regolarmente e speriamo di poterla implementare a partire dal mese di ottobre.

In particolare, come previsto dal progetto, con l’assegnazione della borsa di studio ad un giovane psicologo è stata avviata la attività di supporto psicologico alle madri e alla famiglia e stiamo cercando un medico che possa seguire direttamente gli aspetti sanitari. Sono stati presi contatti con istituzioni universitarie Italiane per la componente di ricerca prevista dal progetto che riguarderà gli aspetti psicosociali e culturali della KMC in un paese a risorse limitate quale il Burundi.

Madre e figlio nell’unità KMC

Da ottobre sara’ sul posto una nostra nurse per seguire il progetto KMC nei suoi aspetti gestionali e formativi.
Con Fondazione Chiesi si stanno programmando le attività del progetto che riguardano la parte formativa del personale e la diffusione del metodo canguro nelle maternità del Burundi.
Si spera che con il mese di settembre la pandemia sia ridotta a livelli di rischio minimi tali da poter riprendere le attività.

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