In tutto il mondo, sia nell’ambito politico che nei settori privati, il dibattito sulle implicazioni economiche e sociali causate dall’invecchiamento della popolazione si sta intensificando.

Si tratta di un tema che ha un impatto sulla produttività, sui mercati del lavoro, sulla salute, sui sistemi di sicurezza e coesione sociale e sullo sviluppo umano.

Tanto nei Paesi ad alto reddito quanto nelle economie emergenti dei Paesi europei, asiatici, nord e sud americani e africani, gli sforzi per comprendere e rispondere al meglio alle sfide chiave e alle opportunità dell’invecchiamento della popolazione sono diventati una delle preoccupazioni centrali.
L’Africa ha la popolazione più giovane del pianeta, con una tendenza in netto contrasto rispetto agli altri continenti.

Secondo l’indicatore più comunemente usato per valutare l’invecchiamento della popolazione – la proporzione delle persone con età superiore ai 60 anni rispetto al totale – l’Africa sub-sahariana, allo stato attuale, è eccezionalmente giovane e le previsioni per il prossimo futuro non fanno pensare a probabili cambiamenti.

La crescita costante della popolazione infantile in Africa porta con sé una miriade di bisogni e necessita di una specifica attenzione: questa circostanza fa sì che ai problemi della popolazione anziana venga riservata un’attenzione più limitata, anche se costituisce una priorità per il continente.

Un rapporto pubblicato recentemente dall’U.S. Census Bureau fornisce un’analisi delle caratteristiche demografiche, economiche, sociali e sanitarie della popolazione africana anziana, con particolare attenzione all’Africa sub-sahariana.

Come Associazione interessata ai problemi della salute in Africa, pubblichiamo di seguito una sintesi dei risultati e delle conclusioni a cui arriva lo studio.

L’invecchiamento e la crescita dell’Africa

Un grande numero di fattori mette in luce l’importanza di riconoscere l’invecchiamento come un problema per lo sviluppo dell’Africa.

Primo fattore: numero assoluto degli anziani

Nel 2020 nella regione africana vivevano 74,4 milioni di persone con età uguale o superiore ai 60 anni.

Si tratta di una parte molto cospicua della popolazione del continente. Parliamo di persone che meritano le dovute risposte da parte dei governi e della dovuta assistenza per il proprio benessere da parte della società.

Si tratta anche di principi stabiliti sia dalle Nazioni Unite, attraverso ‘Gli obiettivi di sviluppo sostenibile’ e l’assioma che ne è il cuore, di ‘non lasciare nessuno indietro’, sia dal ‘Protocollo dei diritti delle persone anziane’ redatto dall’Unione Africana nel 2016.

Secondo fattore: il costante aumento della popolazione anziana nei prossimi anni

Secondo le previsioni, nel 2050 il numero di persone con età pari o superiore ai 60 anni in Africa è destinato a triplicare rispetto al 2020. Questo dato non può che rafforzare il bisogno di risposte da parte di questa fascia della popolazione.

Terzo fattore: il corso della vita e i collegamenti intergenerazionali tra bambini e giovani

Nel 2020 in Africa vivevano 538 milioni di bambini: salvaguardare il loro futuro significa sapere quali traiettorie potrà seguire la loro vita e significa valutare i legami che hanno stabilito con la popolazione più anziana.

Quarto fattore: il rapido processo di invecchiamento

Nonostante l’invecchiamento complessivo della popolazione sia abbastanza rapido, nei prossimi decenni la percentuale degli anziani rispetto al totale sarà ancora bassa. Si tratta di una grande opportunità: è possibile iniziare ad affinare con il tempo dei sistemi e delle istituzioni in grado di contenere e salvaguardare il processo di invecchiamento con una visione a lungo termine.

I risultati del report, basati sui fattori chiave che caratterizzano il processo di invecchiamento in Africa, illustrano l’attuale situazione della popolazione africana e forniscono delle proiezioni basate su evidenze scientifiche e su circostanze socio-economiche sullo stato di salute delle persone più vecchie in Africa.

La raccolta dei dati sui modelli di invecchiamento e sulle caratteristiche della popolazione over 60 in Africa sono di portata abbastanza limitata. Allo stesso tempo, i Governi, per formulare delle risposte e per cogliere le opportunità date dallo studio del processo di invecchiamento hanno un disperato bisogno di modelli statistici completi e dettagliati, necessari per effettuare studi comparativi.

Il rapporto del Census risponde anche a queste esigenze, fornendo dati e statistiche molto attuali e omnicomprensivi sulle tendenze e sui modelli del processo di invecchiamento nel continente nero.

Il report definisce in modo completo anche le caratteristiche demografiche, economiche sociali e sanitarie della popolazione africana più anziana, concentrandosi sui Paesi dell’Africa sub-sahariana.

Due sono i temi centrali su cui si sviluppa la relazione:

1. La natura profondamente diversa del processo di invecchiamento in Africa rispetto al resto del mondo

2. La grande eterogeneità dell’invecchiamento all’interno del continente e nelle sotto-regioni degli stessi Paesi

I dati del rapporto provengono da più fonti, tra cui:

  • Il Database Internazionale del U.S. Census Bureau (IDB) e il Database e l’Internazionale di Sorveglianza dell’HIV/AIDS
  • Dati forniti dalla divisione delle Nazioni Unite sulla popolazione mondiale
  • Dati e ricerche forniti dall’OMS sulla salute degli adulti e sugli anziani in Africa
  • Dati forniti dal Globan Burden of Disease
  • Dati forniti dall’International Labour Organization sulla forza lavoro

La popolazione over 60 attualmente nel mondo

Nel 2020 si è stimato che nel mondo 1,05 miliardi di persone hanno dai 60 anni in su.
Attualmente, gli anziani costituiscono il 13,6 per cento della popolazione totale delle cinque grandi regioni del mondo: Africa, Asia, Europa, America Latina e Caraibi e il Nord America.

Tabella popolazione nel mondo.

Il continente con il minor numero di anziani è l’Africa, con 74,4 milioni di persone.
Con una proiezione fino al 2050 si stima che il numero di anziani in Africa triplicherà e supererà quello delle aree del nord e sud America avvicinandosi a quello europeo.

Considerando la percentuale della popolazione dai 60 anni in su rispetto al totale, l’Africa attualmente è, ed è destinata a rimanere anche per le prossime tre decadi, la regione più giovane del mondo.

L’invecchiamento in Africa presenta aspetti in forte contrasto rispetto ai trend globali che vedono la percentuale della popolazione anziana aumentare costantemente rispetto al totale. Tuttavia, se ci si concentra sulla quantità e non sulla percentuale, anche in Africa il numero delle persone anziane è destinato a crescere sempre di più, con le conseguenti implicazioni sullo sviluppo sociale della regione.

I risultati del report

  • Tra il 2020 e il 2050 si prevede che la popolazione anziana in Africa triplicherà passando da 74,4 milioni a 235,1 milioni di persone.
  • Questo processo di crescita, nelle prossime tre decadi, sarà superiore a quello di tutte le altre regioni del mondo.
  • Nel 2020 la maggior parte del Paesi Africani hanno meno del 7 % della popolazione con età pari o -superiore ai 60 anni; entro il 2050 si prevede che la percentuale aumenterà a poco più del 20%.
  • Nel 2020 la Nigeria è al 19esimo posto come popolazione anziana nel mondo; è proiettata ad essere all’11esimo posto in vista del 2050.
  • ‘L’eccezione africana’ nella crescita demografica continuerà, con un costante aumento della popolazione, ma anche per l’Africa sub-sahariana è all’orizzonte un diffuso calo della fertilità.
  • L’Africa ha il più alto rapporto di dipendenza complessiva al mondo. I bambini rappresentano un onere sociale molto più pesante rispetto alle persone più anziane.
  • Gli anziani, in Africa, risiedono per la gran parte nelle zone rurali, anche se la tendenza all’urbanizzazione è in crescita.
  • Sia nelle aree rurali che in quelle urbane, la maggior parte della popolazione anziana ha una limitata mobilità geografica; la gran parte degli anziani da almeno 10 anni vive nella stessa località.
  • Gli anziani, per la maggioranza, vivono in famiglie numerose e multigenerazionali. Molti vivono anche con bambini molto piccoli. Tuttavia, il numero di anziani che vive da solo è significativo e in crescita.
  • Nell’Africa sub-sahariana solo meno di un quarto degli anziani ha una pensione.
  • Nell’Africa sub-sahariana, 7 persone su 10 di età tra i 60 e 64 anni rimangono nel mondo del lavoro, mentre dai 65 in su questa percentuale si dimezza, anche se si tratta di un dato molto più alto rispetto al resto del mondo.
  • In alcuni Paesi dell’Africa sub-sahariana 9 anziani su 10 non hanno nessun tipo di istruzione.
  • La mancanza di un’istruzione formale in queste aree è più diffusa tra le donne che vivono nelle aree rurali.
  • Anche in Africa, come accade nel resto del mondo, le malattie più diffuse tra gli anziani sono quelle non trasmissibili, anche se le morti dovute alle malattie infettive rappresentano un numero ancora molto rilevante.
  • In Africa, così come nel resto del mondo, le morti dovute alla malattie cardiovascolari sono in cima alla lista.
  • In Africa, come nelle altre regioni del pianeta, le condizioni più invalidanti per gli anziani sono rappresentate dalla menomazioni sensoriali (problemi di vista, di udito e di elaborazione mnemonica).
  • La diffusione delle terapie antiretrovirali e la riduzione delle infezioni nella popolazione più giovane stanno contribuendo alla sopravvivenza e all’invecchiamento delle persone affette da HIV.
  • Secondo i dati, le donne, hanno riportato, rispetto agli uomini, tassi più elevati di disabilità o limitazioni funzionali. Le donne sono anche più propense a manifestare difficoltà maggiori nello svolgere le attività quotidiane.
  • I sistemi sanitari per la popolazione più anziana, in particolare per quella residente nelle aree rurali, soffrono di carenza di personale e di operatori della salute, hanno risorse economiche insufficienti, un’inadeguata copertura legale e spesso i pazienti devono sostenere spese mediche non rimborsabili.
La popolazione in Africa.

Le principali considerazioni del rapporto

  • L’Africa, allo stato attuale, ha il numero minore di anziani e il rapporto più basso di persone dai 60 anni in su rispetto a tutte le altre aree del mondo.
    Tuttavia, il continente africano e in particolare l’area sub-sahariana è proiettata ad avere una crescita molto rapida, nella dimensione assoluta, della popolazione anziana, tanto da superare secondo le previsioni del Database Internazionale  dell’U.S. Census Bureau  tutte le altre zone del mondo. Nelle prossime tre decadi la quota degli anziani in Africa sarà molto simile a quella dell’Europa, attualmente l’area con la popolazione più vecchia.
  • Entro il 2050, 7 Paesi africani, guidati dalla Nigeria, ospiteranno più di 10 milioni di persone dai 60 anni in su, e, in totale 36 Stati africani avranno più di un milione di adulti anziani.
  • Le differenze sub-regionali nell’invecchiamento all’interno degli stessi Paesi sono degne di nota.
    L’Africa meridionale ha la più alta proporzione di persone anziane rispetto al totale, mentre l’Africa occidentale ne ha la maggior quantità. Entrambe le aree fanno parte dell’Africa sub-sahariana.
  • L’invecchiamento della popolazione è favorito soprattutto dal calo della fertilità. Nell’Africa sub-sahariana il cambiamento nella fertilità è iniziato più tardi e sta procedendo più lentamente rispetto a gran parte del resto del mondo; in alcuni Paesi è in una fase di stallo.
    I modelli previsionali, tuttavia, indicano un drammatico calo della fertilità nelle aree sub-sahariane accompagnato da un forte calo della mortalità, in particolare della mortalità infantile.
  • In Africa la maggior parte degli anziani vive in aree rurali e si sposta raramente.
    Solo 1 su 10 vive da solo; la maggior parte di loro vive in grandi famiglie multigenerazionali.
  • La maggioranza degli anziani nell’area sub- sahariana non ha un’istruzione formale, specialmente le donne. Circa la metà degli anziani vive in case povere; questa quota è più alta rispetto ai giovani adulti.
    Gli anziani che hanno più probabilità di vivere in povertà sono quelli che vivono nelle aree rurali, rispetto a quelli che vivono nelle città.
  • La gran parte delle persone con età pari o superiore ai 60 anni continua a lavorare: non hanno un ruolo ‘improduttivo’ come comunemente si potrebbe pensare, anzi. Contribuiscono – in particolare le donne – in maniere sostanziale alle attività domestiche e della vita della famiglia, anche se si tratta spesso di lavori non retribuiti.
  • Gli anziani sono fondamentali per l’equilibrio del nucleo famigliare: fanno da maestri di vita per i bambini e i più giovani, si prendono cura dei più piccoli, sostituiscono i genitori dei nipoti, se assenti, e svolgono anche ruoli guida all’interno delle comunità.
  • In gran parte dell’Africa i sistemi sanitari organizzati per la cura a lungo degenza non sono ancora ben sviluppati. La responsabilità delle cure delle persone più anziane rimane prevalentemente in carico alla famiglia, in particolar modo da parte delle donne.
  • Fortunatamente è stato riscontrato che non mancano servizi di assistenza sanitaria organizzati, offerti principalmente dal settore privato o caritatevole.

Dall’analisi dei dati del report emerge come il processo di invecchiamento della popolazione in Africa deve affrontare diverse sfide. In alcuni casi si tratta di questioni che rispecchiano l’andamento del resto del pianeta, in altri casi si tratta di sfide uniche nel loro genere.

Innanzitutto vivere più a lungo non equivale a vivere una vita più sana, infatti l’aspettativa di una vita in salute, in Africa, è la più bassa rispetto al resto del pianeta.
Tuttavia, per le persone che in Africa hanno già raggiunto l’età anziana, la disparità dell’aspettativa di una vita in buona salute rispetto agli altri Paesi, non è così ampia.

Le persone più anziane in Africa assomigliano al resto della popolazione mondiale nella stessa fascia d’età per la predominanza di disturbi legati alla malattie non-trasmissibili come causa di morte o di cattiva salute.
In particolar modo le malattie cardiovascolari sono le maggiori colpevoli quando si parla di mortalità o di menomazioni sensoriali, disturbi, che, come nel resto del mondo, accompagnano gli anziani per anni.

Ciò nonostante, nelle persone dai 60 anni in su, in Africa, se paragonate a quelle della stessa età nel resto del mondo, i disturbi e la mortalità legati a malattie trasmissibili come la tubercolosi, le infezioni alle vie respiratorie, le infezioni parassitarie e disturbi diarroici sono decisamente più elevati.

Considerato il progressivo invecchiamento della popolazione africana e nonostante i miglioramenti nella prevenzione delle malattie infettive e delle malattie croniche non trasmissibili, gli anziani costituiranno sempre un onere crescente per la salute del continente.

processo di invecchiamento in Africa.

I progressi e le promesse per un miglioramento nel futuro non mancano fortunatamente.
L’aspettativa di vita in Africa si è alzata, soprattutto grazie alla diffusione di farmaci antiretrovirali che hanno contribuito al prolungamento della vita per le persone affette da HIV.
Inoltre si sta diffondendo una maggiore consapevolezza sulla situazione sanitaria attuale: ciò offre la possibilità di intervenire più precocemente con politiche preventive evitando i potenziali rischi crescenti per la salute dell’Africa.

L’Africa sta subendo una transizione demografica ed epidemiologica.
Per esempio, sebbene condizioni debilitanti come il cancro  o la demenza non raggiungono i livelli delle aree più ricche del mondo, anche nelle regione africana, soprattutto in quella sub-sahariana, sono in fase di aumento.

Conclusioni

Nel complesso, il processo di invecchiamento in Africa, offre sia delle sfide molto importanti da affrontare sia delle opportunità.
Gli anziani in Africa, per il ruolo che hanno nell’economia e per il contributo che danno alla società, rappresentano anche una risorsa.

I Paesi africani dovrebbero fare investimenti nel sistema di prevenzione in grado di far fronte ai bisogni degli adulti più anziani, dovrebbero affrontare i loro deficit nell’istruzione e nella povertà, dovrebbero ampliare le opportunità di impiego intergenerazionale utilizzando gli anziani come risorsa e dovrebbero attuare politiche per la tutela dei loro diritti.
Investimenti in questi ambiti potrebbero anche significare un miglior posizionamento per i Paesi del sub-sahara per potenziali investitori.

Il report vuole essere una base di riferimento per inquadrare l’inevitabile processo di invecchiamento dell’Africa che non può, semplicemente, essere ignorato.
I governi e i responsabili delle politiche governative, societarie e comunitarie non possono non garantire la dovuta attenzione a questa fascia così ampia della popolazione africana.

per il report originale census.gov

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