Una rete internazionale di istituti per la ricerca, assieme a tredici paesi africani, hanno dato il via ad una collaborazione scientifica per sviluppare una sperimentazione clinica Covid-19, denominata Anticov, che ha l’intento di identificare i pazienti ambulatoriali nella cosiddetta fase precoce dell’infezione, in cui i sintomi e le infezioni sono ad uno stadio moderato per provare a porre un barriera verso un possibile affollamento delle strutture ospedaliere africane.

La sperimentazione clinica sarà portata avanti dal consorzio Anticov, che include 26 importanti organizzazioni di ricerca e sviluppo, sotto il coordinamento di un’altra organizzazione internazionale di ricerca e sviluppo nel campo farmaceutico con molte ramìficazioni nel continente africano, la Drugs for Neglected Diseases initiative (DNDi).

Lo studio verrà condotto in 19 siti di 13 paesi africani e prenderà in esame un campione di 2000-3000 pazienti non ricoverati.
Lo scopo principale dell’iniziativa è riuscire a prevenire i possibili picchi di ospedalizzazione ed evitare di appesantire i già deboli sistemi sanitari africani.

Programma anticovid mondiale

La questione principale cui lo studio vorrebbe rispondere e se, con una adeguata prevenzione ed una cura anticipata della malattia agli stadi iniziali, è possibile arrestare lo sviluppo dell’infezione verso manifestazioni più critiche e riuscire così ad impedire che le strutture ospedaliere rischino di essere sopraffatte dall’emergenza sanitaria.

L’indagine clinica portata avanti mira a fornire un contributo significativo verso tutte le persone coinvolte nel settore sanitario e della salute della persona: i dati ricavati saranno infatti integrati e messi apertamente in condivisione per informare tutti i responsabili della sanità pubblica.
L’obiettivo finale della sperimentazione è di riuscire a mettere a disposizione e in modo facilmente accessibile quei trattamenti che si riveleranno efficaci e sicuri, senza alcuna forma di discriminazione e con la più ampia disponibilità.

La principale fonte di finanziamento a favore del consorzio Anticov è stata erogata dal ministero federale tedesco dell’Istruzione e della ricerca (Bmbf) con il supporto dell’Istituto di credito per la ricostruzione (Kfw) e dall’agenzia per la salute mondiale (Unitaid) con sede operativa a Ginevra. La base finanziaria per il lancio dell’iniziativa è stato invece reso disponibile dall’European & Developing Countries Clinical Trials Partnership (Edctp), nell’ambito del suo secondo programma sostenuto dall’Unione Europea (Ue) ed ha visto finanziamenti aggiuntivi messi a disposizione dal governo svedese e dall’organizzazione svizzera Starr International Foundation.

fonte: L’osservatore romano

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