L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente pubblicato un nuovo rapporto che traccia un quadro aggiornato della salute mentale a livello globale.
Questo documento non solo rende evidente l’imponente portata dei disturbi mentali, ma sottolinea anche le lacune sistemiche che ostacolano il progresso.
Il rapporto, intitolato “La salute mentale nel mondo oggi: gli ultimi dati”, funge sia da campanello d’allarme che da guida strategica per un’azione globale concertata, mirata a migliorare l’accesso alle cure, per promuovere il benessere e combattere lo stigma.

Il carico nascosto dei disturbi mentali
Il documento mette in luce un aspetto davvero significativo: le statistiche mostrano infatti che i disturbi mentali contribuiscono in modo sproporzionato al carico globale delle malattie e che spesso la loro diffusione supera quella di altre patologie non trasmissibili.
Milioni di persone convivono con malattie che riguardano la salute mentale.
La depressione è una condizione così diffusa da essere la principale causa di disabilità nel mondo. Inoltre, milioni di persone sono colpite da disturbi d’ansia e dal disturbo bipolare.
L’impatto di queste condizioni si estende ben oltre il singolo individuo, arrivando a influenzare anche settori come la produttività economica, le relazioni sociali e la coesione familiare.

Un dato particolarmente inquietante sottolineato dal rapporto è la profonda disuguaglianza nell’accesso alle cure.
I dati mostrano infatti come, nei paesi a basso e medio reddito, una grande maggioranza di persone con disturbi mentali non riceve il trattamento sanitario di cui avrebbe bisogno, a causa di risorse insufficienti, scarsità di personale qualificato e l’assenza di servizi strutturati.
Anche nei paesi più ricchi, l’accesso alle cure rimane comunque limitato, spesso a causa di lunghe liste d’attesa, costi elevati e la persistenza dello stigma sociale che colpisce le persone affette da disturbi mentali.
E proprio questo “gap di trattamento” è una delle principali priorità che l’OMS sta cercando di colmare.
Le tre colonne dell’approccio dell’OMS

Per rispondere a queste sfide, l’OMS delinea un approccio multidimensionale, basato su tre pilastri interconnessi:
1. Integrazione nell’assistenza sanitaria di base:
Il rapporto sottolinea che i servizi di salute mentale non devono essere isolati, ma integrati nei sistemi di assistenza sanitaria di base. Questo significa che diventa necessario formare medici di famiglia e infermieri in grado di riconoscere e gestire i disturbi mentali comuni, fornendo supporto psicologico e farmaci essenziali direttamente nelle strutture sanitarie primarie. Questo approccio aumenta l’accessibilità alle cure e aiuta anche a normalizzare le questioni legate ai disturbi mentali, riducendo la percezione che siano un problema da affrontare solo in contesti specializzati e stigmatizzanti.
2. Investimenti e workforce:
Per colmare il divario di trattamento, diventa essenziale aumentare gli investimenti nella formazione e nel supporto del personale sanitario. L’OMS invita infatti i governi a finanziare programmi di formazione per psichiatri, psicologi, infermieri e assistenti sociali. Il rapporto, inoltre, evidenzia l’importanza di investire nella promozione della salute mentale e nella prevenzione, attraverso campagne di sensibilizzazione e programmi scolastici che insegnano le abilità per la gestione dello stress e del benessere emotivo fin dalla giovane età.
3. Un approccio basato sui diritti umani:
Il documento dell’OMS fa anche delle proposte che rompono con il passato, promuovendo un modello di cura centrato sulla persona e basato sui diritti. Ciò significa allontanarsi dall’approccio istituzionale che ha a lungo segregato le persone con disabilità psicosociali, a favore di servizi basati sulla comunità.
L’obiettivo è quello di supportare le persone nel loro ambiente sociale, garantendo che possano avere voce in capitolo nelle decisioni relative alla propria cura. Questo approccio non solo è più etico, ma si è dimostrato anche più efficace nel promuovere il recupero delle persone e l’inclusione sociale. Il rapporto, attraverso casi studio e dati qualitativi, illustra i successi di questo modello e i miglioramenti nel benessere percepito dai pazienti.

Un appello urgente per il cambiamento
L’OMS conclude il suo rapporto con un appello vigoroso e universale.
La salute mentale è una questione non solo medica, ma è diventata un imperativo sociale ed economico.
La discriminazione e lo stigma che ancora la circondano creano barriere insormontabili, soprattutto nelle aree più disagiate dove le persone sono meno propense a cercare aiuto.
L’OMS esorta i governi a rivedere le leggi e le politiche che non fanno nulla per alleviare questa ingiustizia e a finanziare campagne di sensibilizzazione su larga scala.
Il miglioramento della salute mentale è una questione di equità e un prerequisito per uno sviluppo sostenibile: richiede un impegno collettivo per garantire a ogni individuo la dignità e la cura che merita.
fonti
rapporto originale OMS






