L’immaginario comune ci fa associare l’Africa alla natura selvaggia e a paesaggi sconfinati, a situazioni di povertà e di forti contrasti, a luoghi e città ricchi sia di storia che di situazioni estreme.
L’Africa è anche un grande mosaico di culture, un continente in cui ogni popolo custodisce gelosamente la propria storia, che non viene mai dimenticata e vive nel tempo, tramandata attraverso danze, canti e, soprattutto, feste.

Spesso queste celebrazioni non sono semplici eventi, ma sono il cuore pulsante delle comunità, momenti in cui il passato si unisce al presente in un’esplosione di colori, suoni e spiritualità.
Presentiamo un elenco di alcune delle feste più affascinanti e famose del continente, per scoprire la ricchezza delle tradizioni africane, in un breve viaggio che presenta un’Africa oltre gli stereotipi e che ne mette in luce gli aspetti più vibranti e autentici.

1. La Festa dell’Igname (Nigeria e Ghana): Il Ringraziamento alla Terra

In gran parte dell’Africa occidentale è diffuso l’igname, un tubero fondamentale per la dieta e le tradizioni culinarie di queste zone.
La sua importanza per la cultura di quest’area dell’Africa fa sì che non sia considerato solo come un alimento, ma anche come un simbolo di vita e prosperità.
Nell’arco di una quindicina di giorni si svolge la Festa dell’Igname, che segna la fine del raccolto e l’inizio di un nuovo ciclo agricolo. Durante i festeggiamenti si compiono varie celebrazioni a cui partecipano diverse comunità con banchetti, danze e riti che vogliono sia onorare gli antenati che ringraziare la natura per la sua generosità.
È un momento di gioia collettiva che rafforza il legame tra le persone e la terra che le nutre. In Africa occidentale, l’igname rappresenta quindi molto più di un semplice tubero: è il simbolo della continuità della vita e della prosperità delle comunità.

2. Cerimonia Akwasidae (Ghana): Onorare i Re e gli Antenati

In Ghana, nel cuore del regno Ashanti, ogni 42 giorni si celebra la Cerimonia Akwasidae.
Il rito si celebra generalmente all’inizio di ogni mese che, per gli Ashanti, dura poco più di 40 giorni, e ha lo scopo di rendere omaggio ai propri antenati e al re.
Il re Ashanti, l’Asantehene, siede in trono vestito in modo sfarzoso e adornato d’oro, mentre attorno a lui si esibiscono suonatori di tamburi sacri e danzatori che narrano la storia e la forza di questo antico popolo. È un’occasione sia solenne che maestosa, che serve per rendere omaggio agli antenati e celebrare il potere e l’unità della nazione Ashanti.

3. Festival del Sahara (Tunisia): L’anima nomade del Deserto

Il Festival del Sahara è una festa che si svolge ogni anno a Douz, nel cuore del deserto tunisino, da quasi sessant’anni ormai. Lo scopo di questo evento è celebrare la cultura dei Tuareg, i “nomadi blu” del deserto, riunendo tribù provenienti da Tunisia, Libia, Algeria ed Egitto.
Nato originariamente come una semplice competizione tra dromedari, nel tempo si è evoluto con il supporto di enti locali e anche del governo tunisino, attraverso gare di corsa di cammelli, sfilate di cavalli, musica e balli tradizionali.
Il festival oggi si svolge come una sorta di olimpiade con una grande sfilata d’apertura dei concorrenti. Oltre alle gare dei cammelli, comprende sfilate di cavalli, spettacoli di musica, danza tradizionale e teatro. Con il tempo si è arricchito di una forte anima intellettuale e oggi rappresenta un’opportunità unica per immergersi nelle tradizioni millenarie delle popolazioni sahariane.

4. Festival di Essaouira Gnaoua e musiche del mondo (Marocco): Un ritmo collettivo che unisce

Ogni anno la caratteristica città costiera di Essaouira, in Marocco, si anima con le celebrazioni del magico Festival Gnaoua. Verso la fine degli anni ’60, la città di Essaouira è diventata un centro di attrazione mondiale per le comunità hippy, artisti e musicisti di tutto il mondo che hanno cominciato a visitarla in cerca di nuove energie artistiche e spirituali, divenendo anche un ricercato set cinematografico.
Questa nuova dimensione quasi magica della città ha portato alla nascita di questo festival musicale, divenuto al giorno d’oggi una tradizione che comprende un’esperienza sensoriale a 360 gradi con radici nell’Africa subsahariana.
Il festival attrae artisti e pubblico da ogni angolo del mondo, creando un ponte tra culture e stili musicali.
È uno spettacolo musicale unico nel suo genere che comprende anche teatro, danze e spettacoli folkloristici, con un numero di spettatori che può arrivare a 400.000 persone.
Il festival rappresenta anche una grandissima esperienza di fusione, in cui i ritmi ancestrali si mescolano con sonorità moderne, jazz, rock e musica contemporanea.

5. Genna (Etiopia): Il Natale celebrato tra le rocce

Il Genna è una delle più importanti festività religiose dell’Etiopia. Si tratta del Natale secondo il calendario copto etiope e si celebra il 7 gennaio. Il fulcro delle festività è la città di Lalibela, con le sue chiese monolitiche scavate nella roccia.
In Etiopia la Chiesa ortodossa segue un calendario differente: questo sistema fa sì che il Natale cada circa 13 giorni dopo il Natale gregoriano.
La città di Lalibela è un importante centro di pellegrinaggio, tanto da essere anche definita la Gerusalemme d’Africa.
Durante i festeggiamenti, migliaia di fedeli vestiti di bianco partecipano a processioni, veglie di preghiera, canti e danze in un’atmosfera di profonda spiritualità che unisce l’antica fede cristiana alle tradizioni africane.
Il culmine delle celebrazioni è raggiunto durante la messa di mezzanotte che segna la fine di un lungo periodo di digiuno di 40 giorni.

6. Parata del Durbar (Nigeria): La sfilata dei cavalieri colorati

La parata del Durbar è una grandiosa celebrazione che si svolge nelle regioni settentrionali della Nigeria in occasione delle festività islamiche. Ha un’origine molto antica, risalente al XIV secolo.
La festa consiste in una parata di migliaia di cavalieri vestiti in abiti tradizionali e riccamente decorati che sfilano a cavallo per omaggiare l’emiro, facendo sfoggio delle loro abilità e della loro fedeltà. I cavalieri sfilano al ritmo dei tamburi, creando uno spettacolo mozzafiato che celebra la storia, il coraggio e la fede del popolo Hausa.
Il Durbar festival ha una durata di 5 giorni e coinvolge una quantità impressionante di persone e fedeli richiamati dallo sfarzo della manifestazione e dalla sua potenza culturale.

7. Festa Nazionale del Vudù (Benin): Si risvegliano gli spiriti millenari

La Festa nazionale del Vudù si svolge in Benin il 10 gennaio di ogni anno con lo scopo di celebrare la religione nazionale del paese, il Vudù, dichiarata religione di stato nel 1996. L’evento, che si svolge principalmente sulle spiagge di Ouidah, riunisce seguaci della religione da tutto il mondo attratti dal desiderio di immergersi nelle profonde e antichissime tradizioni spirituali del Benin.
Le celebrazioni includono danze, canti, musica, rituali e invocazioni degli spiriti che onorano le divinità del Vudù, mostrando come questa antica spiritualità sia ancora profondamente radicata nella cultura del paese.
La festa ha profondi contenuti spirituali: durante i festeggiamenti può capitare che i seguaci entrino in stati di trance, durante i quali si crede che gli spiriti ancestrali prendano possesso dei corpi degli adepti, un aspetto centrale della spiritualità Vudù.
Da considerare il fatto che la festa celebra il Vudù come una religione autoctona, ricca e complessa, e non come una forma di stregoneria.

8. Maschere Egun (Benin): Il ritorno sulla terra degli antenati

In alcune zone del Benin si celebra la cerimonia delle Maschere Egun, un rito dedicato al mondo degli antenati che in questa occasione si crede tornino nel mondo dei vivi per offrire le loro benedizioni e comunicare con le comunità.
La cerimonia è una sorta di ponte che crea un collegamento tra i vivi e i morti, permettendo agli spiriti degli antenati di rivelarsi tra i vivi e di interagire con loro portando le loro benedizioni e altri messaggi importanti sugli eventi futuri.
Le maschere Egun rappresentano gli spiriti dei defunti e sono indossate dagli iniziati Egun, i quali danzano nelle vie dei villaggi creando un’atmosfera quasi surreale, sia frenetica che mistica.
Gli iniziati indossano costumi brillanti e colorati: durante le celebrazioni inseguono gli spettatori che si avvicinano troppo, in una situazione che è un misto di paura e allegria, quasi come monito per ricordare che i confini tra i mondi vanno rispettati.
La cerimonia è un atto animistico che unisce il mondo dei vivi a quello dei morti, cercando di mantenere vivo e saldo il rapporto tra questi due mondi, assicurando allo stesso tempo la protezione degli antenati.

9. Sauti Za Busara (Tanzania): Zanzibar si riempie di suoni e di saggezza

Il festival Sauti Za Busara si tiene a Zanzibar ed è il più importante festival musicale dell’Africa orientale. Si svolge ogni anno nel mese di febbraio nella storica Stone Town di Zanzibar, in Tanzania.
Il festival celebra la musica africana e le sue diversificazioni, attirando un pubblico davvero globale e concentrandosi su una programmazione di alta qualità. Il suo nome, che in swahili significa “suoni di saggezza”, riflette in pieno la missione del festival di promuovere la musica tradizionale e contemporanea del continente.
È un’occasione per scoprire nuovi talenti e immergersi nei ritmi e nelle melodie che raccontano le storie delle diverse culture africane. Il festival rappresenta un inno alla libertà di espressione e allo stesso tempo è un forte promotore della diversità culturale.

festival africa

Sostenere le comunità per preservare le tradizioni

Queste celebrazioni sono un grande esempio ed anche la prova tangibile di un continente ricco di storia, spiritualità e un profondo senso di comunità.
Mantenere vive queste tradizioni significa non solo preservare un patrimonio culturale inestimabile, ma anche sostenere il benessere sociale e l’identità di intere popolazioni.
Ne approfittiamo per ricordare che il lavoro che la nostra Associazione svolge in Burundi si basa anche sulla convinzione che il progresso vada di pari passo con il rispetto della cultura e delle tradizioni del contesto in cui operiamo.
I nostri progetti sono contestualizzati al contesto locale e contribuiscono a rafforzare la resilienza delle comunità locali, permettendo loro di guardare al futuro senza dimenticare le proprie radici.

fonti
varie
Britannica
Treccani
visitmarocco
tanzaniatourism
tournigeria.gov
nbts
evaneos
visitghana

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